Onde d’urto, biostimolazione e riparazione tessutale

Il concetto di onde d’urto è stato introdotto in medicina negli anni 60 anche se la prima applicazione clinica è stata venti anni dopo.
Come funzionano le Onde d’urto
Per prima cosa, è necessario comprendere, che le onde d’urto si suddividono in 2 differenti categorie:
- Le onde d’urto focali
- Le onde d’urto radiali
Il concetto di onda d’urto focale prevede un generatore che sia in grado di creare un brusco cambiamento di pressione che si propaga ad un velocità maggiore del suono.
Questa onda pressoria viene focalizzata da uno schermo avente la forma di una parabola.
I generatori possono essere elettroidraulici, elettromagnetici o piezoelettrici con delle piccole differenze tecniche nell’applicazione. Ricordiamo che questi generatori creano onde pressorie che hanno velocità maggiore di quella del suono.
Il concetto di onda d’urto radiale è completamente differente da quello di onda d’urto focale.
Per comprende come è realizzato un apparato di onda d’urto radiale basta che pensi ad una pistola in cui il proiettile è mosso dall’energia generata da un compressore.
Alla fine della pistola vi è un applicatore su cui batte il proiettile determinando un piccolo spostamento dell’applicatore stesso.
Il movimento dell’applicare genera l’onda pressoria.
Differenza fra onde d’urto radiali e focali
E’ importante comprendere 3 differenze sostanziali tra onde d’urto focali e radiali:
- Nelle onde d’urto focali la velocità di propagazione dell’impulso pressorio è supersonica mentre nelle onde d’urto radiali la velocità è inferiore a quella del suono.
- Nelle onde d’urto focali l’energia viene focalizzata all’interno del tessuto tramite un sistema di focalizzazione mentre nelle onde d’urto radiali l’energia diminuisce procedendo dalla superficie in profondità.
- l tempo per arrivare alla massima e energia è molto più breve nelle onde d’urto focali rispetto le radiali.
Queste differenze determinano dal punto di vista biologico effetti differenti e quindi indicazioni terapeutiche differenti.
Come si realizza l’applicazione delle onde d’urto
Per effettuare un’applicazione con onde d’urto focali è necessario che sia perfettamente chiara la localizzazione del tessuto che si vuole trattare.
Per questo, il sanitario che effettua l’applicazione può utilizzare o richiedere una radiografia o eseguire una ecografia per effettuare un puntamento preciso.
Questa necessità si evince da quanto spiegato in precedenza: nell’onda d’urto focale l’energia si concentra in un sol punto e, pertanto, è necessaria estrema attenzione nel puntamento dell’apparato.
Diversamente l’onda d’urto radiale non necessità di puntamento radiologico o dell’ecografia in quanto l’energia si disperde nel tessuto come fosse una parte di circonferenza.
L’utilità di questo mezzo fisico è ovviamente anche funzione della capacità e dell’aggiornamento del fisioterapista che la utilizza e della integrazione terapeutica con altre terapie: manuali e strumentali, come la tecarterapia.
Indicazioni terapeutiche delle onde d’urto
Le indicazioni più comuni sono:
- le tendinopatie croniche,
- le tendinopatie calcifiche della spalla,
- l’epicondilite e epitrocleite,
- le trocanteriti,
- le tendinopatie achillea e rotula,
- le fasciti plantari in presenza o in assenza di spina calcaneare,
- la cellulite e il dolore miofasciale.
La terapia con le onde d’urto è una terapia non invasiva ed è conosciuta in ambito medico anche come ESWT (extracorporeal shock wave therapy). È uno strumento di cura molto efficace in alcuni tipi di patologie e si caratterizza per i brevi tempi di applicazione (a volte bastano anche poche applicazioni da 10 minuti l’una).
Capita spesso che queste condizioni siano risolte con questo strumento, che è presente anche nel nostro Centro di Fisioterapia.
Siccome è una terapia dolorosa e quindi non molto piacevole, le onde d’urto vengono scelte quasi sempre come ultima alternativa, dopo che gli altri tipi di terapia non hanno funzionato. L’efficacia di questo strumento sta nel fatto che, irradiando a livello del tessuto impulsi di elevata intensità, vengono stimolati alcuni meccanismi biochimici che comportano:
- una riduzione del l’infiammazione locale e del dolore;
- stimolazione della neoformazione di vasi sanguigni;
- riattivazione dei processi riparativi.
Controindicazioni delle onde d’urto
- Tumori maligni nell’area di trattamento,
- trattamento dell’area pelvica in caso di gravidanza,
- trattamento di aree molto vicine ai polmoni,
- il trattamento in prossimità delle cartilagini d’accrescimento,
- infine il cervello o la spina dorsale nell’area da trattare.
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